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giovedì 10 maggio 2012

Dimenticavo...


Ormai sono 2 settimane e mezzo che io e il mio amoruccio siamo sposati!

Fortunatamente nessuno scherzo imbarazzante o malefico da parte di nessuno, solo la macchina riempita di palloncini bianchi e rossi a forma di cuore dopo il ricevimento.
Tornare a casa è stata un'impresa, resa possibile solo dallo smaltimento (e scoppio) di quasi tutti i palloncini...

Bellissimo però, tutto quanto.

Coccole



Soooooooo Pucchuuuuuuuuuu!!!!!

Anche io voglio le coccole!

E voglio andare a nanna perchè ho lavorato un sacco oggi e sono stanca e ho alle spalle 4 ore di sonno...

E voglio un micio pucchu!

venerdì 6 aprile 2012

Heart


E' solo un altro pezzo di pietra 
Intorno al cuore
O dentro, chissà...
Un po' più duro
Un po' più arido
Un po' più freddo.
 
Ci vorrà tempo 
E amore
Per liberarsene.


Ma non senza cicatrici.

Sognando il matrimonio

Tra poco più di due settimane mi sposo.
E ancora ci sono cose (abbastanza grosse) da risolvere. E io non ho voglia di farlo. Mi sono stufata di tutte queste incombenze per cose di cui non me ne importa molto, tanto non saranno quello che voglio.
Molte donne sanno già fin da molto tempo prima come vorrebbero che fosse il giorno del loro matrimonio, lo sognano da anni e saprebbero perfino a memoria i prezzi di ciò che vogliono.
Io non mi sono mai fatta grandi viaggi in merito, prima di conoscere la persona che sto per sposare, e neppure mi sono cercata di immaginare il giorno finchè non ne abbiamo concretamente parlato.
Poi parlandone, definendo date, tempi, buttando giù idee, ho cominciato a farmi un'idea di come lo avrei voluto. Che corrisponde a  grandi linee a come non lo avrò.
Volevo farlo in una città, ma lo farò in un'altra.
Volevo un prete che almeno conoscessi, ma lo farò in un'altra chiesa con un altro parroco (che intendiamoci, è bravissimo, simpaticissimo e va più che bene, ma ci ha visti solo il giorno della promessa).
Volevo solo parenti stretti e amici intimi (nostri) e avremo 150 persone se va bene, di cui alcune non le ho mai viste e altre non le sopporto e ci saranno per questioni di pubbliche relazioni altrui, e ci sarebbe da scrivere un romanzo solo su questo punto.
Volevo tutti i miei amici intorno, e ne verranno sì e no una decina.
Volevo la comunità della chiesa che frequento di solito, e non la avrò.
Volevo in chiesa almeno le musiche che si fanno normalmente nella parrocchia che frequento (nulla di strano o alternativo), solo con coro e chitarra, ma a quanto pare dagli ultimi aggiornamenti sembra che avrò l'organo e canzoni sconosciute.
Mancava solo che mi dicessero chi devo sposare ed ero a posto! Tutto deciso! Grazie per l'enorme concessione di avermi lasciato scegliere quando (dopo lunghe ed estenuanti lotte, figuriamoci se posso scegliere con tranquillità la data del mio matrimonio) e con chi!
Sono stufa marcia di tutto questo. Se non volessi tanto sposarlo avrei mandato tutto a fare in culo più, più e più volte. Sono stanca, stanca, stanca, stanca, stanca, stanca, stanca... Passo dalla depressione, all'incazzatura più nera, all'indifferenza mista a rassegnazione, dopo aver ripetuto come un mantra per ore "non importa, sposi P., basta questo", e cercando il più possibile di ignorare tutto ciò che riguarda il matrimonio. A questo proposito un aneddoto divertente (o patetico, non so ancora): mia madre, dopo una settimana di discussioni abominevoli, mentre mi parla al telefono di qualcosa riguardante il matrimonio che devo fare - che per inciso non ricordo neanche cosa fosse - notando il fatto che non avevo ancora fatto quelle cose e che non sembravo avere particolare urgenza nel farle se ne esce con tutta la naturalezza del mondo con "I tempi sono stretti. E sei così apatica. Sembra che il matrimonio non sia il tuo". Non so come ho fatto a non ruggire, urlare nè esibirmi in una risata isterica facendo saltare quel briciolo di sanità mentale che mi restava. Non so come ho fatto a mantenermi calma. So che sono andata in blind perchè non ricordo cosa le ho risposto, delle migliaia di parole che mi frullavano nella mente in quel momento, di sicuro nulla di sconveniente perchè non ci sono state ulteriori ripercussioni esterne. Se ce l'avessi avuta davanti però probabilmente avrei fatto come il conte Ugolino di dantesca memoria. Credo in quello sforzo di volontà di aver dato il colpo di grazia ai miei desideri, a me stessa. E so, amore, che perfino tu al mio racconto ti sei infastidito per la mia mancata reazione, perchè sai quanto psicologicamente mi sia costato rinunciare a tutte queste cose - tu ci hai rinunciato con me, anche se t'importavano meno - e ti sei beccato grandi sfuriate anche tu, ma sai anche che ormai era inutile lottare. Se non vuoi giocare sporco come gli altri, ad un certo punto molli la presa.
Vorrei che a qualcuno (a parte il mio fidanzato ovviamente, e poche altre persone che mi sono state vicine ma non hanno facoltà - purtroppo - di decidere nulla) importasse cosa desidero io, che qualcuno me lo chiedesse e lo prendesse in considerazione, anzichè buttarlo nel cesso.
Ho lottato un anno contro mille mulini al vento, ho urlato, mi hanno urlato contro, mi hanno anche dato della psicopatica perchè non accettavo le loro cose (questo è mio padre), mi hanno letteralmente strappato via un brandello di volontà alla volta. E ora mi sento davvero tanto tanto stanca e stufa e delusa. 
Dopo un anno di promesse deluse e continua guerra psicologica, mi arrendo signori! Avrò il matrimonio come gli altri volevano!
So che sarò contenta quel giorno, perchè avrò sposato la persona che amo, ma non ci sarà nessun'altra ragione per esserlo. E se oggi sto scrivendo questo è per due ragioni. La prima è per sfogarmi dall'ultima mazzata delle musiche, prima che mi prenda un attacco si delusione il giorno del matrimonio: lo anticipo, almeno torno nel mio stato di rassegnazione e disinteresse. E la seconda è per ricordarmi di quello che sto passando, e della promessa che mi sono fatta un mesetto fa: se mai avrò dei figli, come spero, e si sposeranno, maschi o femmine che siano, lascerò che abbiano il matrimonio che desiderano (budget permettendo, ovviamente), senza cercare di riviverne uno mio. Voglio che possano vivere serenamente, per quanto possibile, l'avventura del loro matrimonio come la desiderano. Almeno loro.

martedì 7 febbraio 2012

Bianchi pensieri


Qui nevica. Tanto. Più di quanto riesca a ricordare che abbia fatto negli ultimi anni.
E non so se mi piace o meno. Mi spiego.
Io adoro la neve, mi piace l'aria di assoluta purezza che si crea quando nevica, nessuno in giro per strada - tantomeno in macchina - un silenzio surreale, tutto coperto da un manto bianco, soffice. Ho splendidi ricordi di quando con gli amici (in età universitaria, mica bambini...) ce ne siamo andati in un campo e ci siamo messi a fare gli angeli della neve, a fare un pupazzo e prenderci a palle di neve per tutto il pomeriggio. Sì, faceva freddo. Sì ci siamo completamente infradiciati. Ma ci siamo divertiti un mondo e non ci importava nulla. Era come essere bambini, anzi per me ancora meglio, visto che dalle mie parti la neve la vediamo solo in cartolina e non credo di aver mai fatto a palle di neve da piccola. Ma sto divagando. Insomma il punto è che io adoro la neve.
Però negli ultimi anni la sto un po' cominciando a detestare. Perchè devo andare al lavoro, uscire presto, perchè il mio amoruccio deve andare a lavorare in macchina all'alba e ho paura delle strade ghiacciate, perchè non puliscono nulla e l'anno scorso sono scivolata sul ghiaccio e ora ho 2 ernie niente male che mi fanno male al minimo accenno di affaticamento o movimento particolare (ho avuto un blocco alla schiena un paio di mesi fa solo a prender su una rivista dal letto!). Insomma, la neve crea problemi. Lo so. L'ho sempre saputo, ma forse prima me ne curavo meno, la vedevo con occhi un po' da bambina.
E mi piaceva. Mi piaceva quell'esaltazione infantile per due fiocchi di bianco, perchè si giocava, perchè si rallentava. E perchè quando fuori è bianco è più bello guardare dalla finestra.
Forse il problema vero è questo.Un tempo, d'inverno, quando veniva la neve, il mondo rallentava. La gente restava in casa, i bambini (e ogni tanto anche gli adulti) giocavano fuori, non si muovevano mezzi se non per emergenza, c'era il tempo di dedicarsi a se, alla casa, alla famiglia, a tutto ciò che è importante (no, il lavoro non è importante, è utile, serve solo ad avere soldi, che a loro volta servono a procurarsi le cose necessarie). Un po' come un letargo degli esseri umani. Che si fermavano, rallentavano, si riposavano anima e corpo.
Oggi invece succede che anche se nevica, grandina, fa altre catastrofi naturali, dobbiamo andare a timbrare il cartellino, andare a scuola, correre in giro per negozi, mentre chi dovrebbe gestire le città va a risparmio e non ti mette nelle condizioni di fare ciò che la società ti impone di fare. E mi chiedo che senso abbia tutto questo, che fine ci sia per tutta questa frenesia.
Vorrei vivere in una di quelle piccole società che vivono con le stagioni, che si fermano con la neve, com'è giusto che sia. Vorrei guardare la neve dalla finestra, fare un puapzzo sotto casa, stare vicino al camino con un gatto e un bel libro e avere in casa l'odore di cannella arancio e cioccolato,
Ma forse chiedo troppo...

Vi lascio con un paio di mici nevosi...

giovedì 12 gennaio 2012

2012

E così sono finite le vacanze di Natale. Lo so che è ormai quasi una settimana che sono tornata alla normalità, ma ancora non riesco ad abituarmi... Sarà perchè ho ancora le cose natalizie in giro per casa, sarà perchè gran parte delle vacanze sono state occupate dai preparativi del matrimonio - e il resto a mangiare - sarà per tante altre ragioni, ma non vorrei che fossero già finite.
Ci sono ancora tante cose da fare, e stiamo anche riorganizzando casa - o almeno ci proviamo - e poi ci sono le ultime cose che restano da sistemare, sempre per le nozze, e il lavoro, la casa...

Perchè finisco sempre per lamentarmi delle solite cose? Dovrei smetterla. E trovarmi qualcosa da fare. Tipo cucinare la cena per esempio, visto che ormai "è ora" (LOL) e che il mio stomaco è stato risucchiato in un buco nero nel tentativo di autodigerirsi.

Sì, forse è meglio che cucini...

Bye bye


A proposito, BUON 2012 A TUTTI!!!!!!